Qui il G.A.L. ha osservato per la prima volta gli antichi ingegni per la pesca del corallo. La tipica scanalatura a croce di questi attrezzi ha suggerito il loro nome: “le crociate”, da cui prende il nome anche la zona.E’ una zona che consente anche ai sub meno esperti di fare immersioni in parete senza rischi: le pareti coralligene hanno i nfatti un andamento lineare piuttosto regolare e un’altezza non troppo pronunciata.Queste caratteristiche ne fanno essere una zona particolarmente adatta alle immersioni notturne, magari a ridosso delle pareti con le luci che si riflettono sulla finissima sabbia bianca del fondo.Sul pianoro ricco di posidonia intervallato da grandi distese di sabbia, si trovano molte ancore in ferro a testimonianza dell’antica navigazione romana e di quella ad essa successiva. Il ferro delle ancore più antiche è oramai completamente dissolto e ricoperto dalle concrezioni marine che ne evidenziano nei dettagli la forma e la posizione dell’ultimo ormeggio.