IL GIACIMENTO IN SINTESI
The situs in synthesis
Nel fondale della Punta del Miglio, a
discreta distanza da riva, è stata
rinvenuta una sorprendente quantità
e varietà di reperti: innanzitutto una
buona ventina di anfore etrusche,
impeciate all’esterno, tutte del tipo
Py4A, fra intere, subintere e
frammentarie, databili a partire dalla
metà del V sec. a. C.. Una di queste
anfore si presentava conglobata ad
una massaliota tipo Bertucchi 2 B
del V sec. a. C. mediante pece
fuoriuscita da quest’ultima. Questo
fatto ha consentito di circoscrivere
la datazione del complesso proprio
alla seconda metà del V sec. a. C.,
molto probabilmente all’ultimo
quarto.
È stata rinvenuta anche un’anfora
fenicio-punica T-1,4 tra 2 e 5,
sostanzialmente coeva ma giacente
ai limiti massimi dell’area e forse
non facente parte del carico.
Recuperati anche numerosissimi
frammenti di grossi contenitori fittili
pithoi-simili, impeciati sia
esternamente che internamente, e
del vasellame comune da mensa
che deve essere ancora esaminato.
Quanto al materiale litico, una pietra
forata tipo PF1, un braccio di ceppo
medio-piccolo e un ceppo intero
piuttosto grande, un catillus di
macina e, infine, numerose mazzere
da tonnarella.
Tra i reperti di piombo, 2 ceppi
d’ancora d’età probabilmente
tardo/repubblicana, 3 barre
«d’appesantimento» e un intrigante
oggetto misterioso di forma
parallelepipeda, con una base libera
di cm. 12x12, l’altra base accupata
da un’ansa prensile (maniglia),
altezza totale cm. 32, peso ben 23
kg. Ogni faccia dell’attrezzo
presenta 3 o 4 fori non ordinati, non
combacianti, non passanti, profondi
4,5-4,9 cm. Non tutti i reperti sono
attribuibili, ovviamente, ad un unico
contesto, né databili alla stessa
epoca. Sembrano, però,
appartenere a un probabile relitto le
anfore etrusche (tutte d’identico
tipo), l’anfora massaliota, i ceppi
d’ancora litici, probabilmente i
contenitori pithoi-simili e forse
l’oggetto misterioso di piombo il cui
disegno stiamo sottoponendo
all’attenzione e interpretazione di
alcuni qualificatissimi archeologi di
tutto il Mediterraneo.
Si tenga presente che a tutto questo
dovrebbe essere aggiunto quanto è
stato trafugato da clandestini
proprio da questo sito nel 1970
(almeno 30 anfore del nostro stesso
tipo, numerosi lingotti di piombo e
altro, come da notizie attendibili) e
quanto è stato probabilmente
spoliato sia prima che dopo quella
data.
Tutto il materiale, più volte
denunciato alla Soprintendenza
Archeologica della Toscana e alla
Stazione Carabinieri di
Castiglioncello, giace attualmente
nel Museo Archeologico di
Rosignano Marittimo (Livorno).
In the depth of the Cape of Miglio,
quite far from the shore, find of an
amazing quantity and variety have
been discovered, i.c. a score of
Etruscan amphoras, externally
pitched of the Py4A type, some
unbroken, same half broken and
same in fragments, all of them
dating from half of the 5th century B
C . One of the amphoras appeared
as if it was englobated into a
massaliota, 2B Bertucchi type, of
the 5th century B C owing to the
pitch which came out of the
massaliota.
That is why it was possible to
confine the dating of the site just to
the second half of the 5th century B
C or, more probably, to the last
quarter of that century.
Moreover, even a Phoenician-Punic
T-1,4 between 2 and 5
amphora,almost certainly
contemporany to the other finds,
was discovered lying on the
extreme limits of the site and
perhaps it did not belong to the
same cargo. A great deal of
fragments of big fictile pithoi-like
containers were found as well. They
are externally and internally pitched.
Same ordinary table was olso
found, but it has not been examined
yet.
As far as the lithic material is
concerned, we found a pierced
stone anchors PF1 type, a section
of medium-small stone anchor
stock and quite a big one, whole, a
catillus of millstone and, finally,
several tonnarella stone burdens.
Among the lead finds, there are two
anchor stocks, probably from the
late Republican period, three
“overloading” bars and an amazing
mysterious object : is a
parallelepiped shape, with a free
cm.12x12-long base and the other
one occupied by a prehensile
handle, its height being cm.32
weight 23kg.
Each face of the tool presents 3 or 4
holes irregularly arranged, not
matching and not passing
through,4,5/4,9 cm.deep.
Not all the finds cam obviously be
ascribed to a single context, or to
the same epoch. However, the
Etruscan amphoras -all of the same
type- the massaliota amphora, the
stone anchor stocks, probably the
pithoi- like containers and perhaps
the mysterious leaden object- its
drawings is going to be analysed
and interpreted by some of the most
qualified archeologists from the
Mediterranean area. Seem to
belong to a wreck.
It is worthwhile remembering that
whot was stolen from this very situs
by thieves in 1970 should be added
to all this stuff.
It amounts to least 30 amphoras of
the same type as ours, several
lead ingots and something else, as
secure sources testify. We should
also include what was probably
stolen before and after that date.
The material, repeatedly notificated
to the Archeological Superintendent
of Tuscany and to the Caarabinieri
Station of Castiglioncello, is now
kept in the Archeological Museum
of Rosignano Marittimo (Livorno).